Firenze 1923: da sinistra Salvemini, Marion Cave col marito Carlo Rosselli. Il penultimo a destra è Ernesto Rossi Nelle elezioni politiche dell’autunno 1919 fu eletto al Parlamento nella Lista dei Combattenti, ottenendo ben 16000 preferenze nel collegio Terra di Bari. Conclusa con profondo disgusto l’esperienza parlamentare, dall’estate 1921 Salvemini tornò a dedicarsi interamente ai suoi amati studi, pubblicando vari saggi sulla storia politica italiana dall’Unità alla Grande Guerra. Dal suo insegnamento impartito dalle cattedre di Pisa e di Firenze si formarono alcuni fra i maggiori storici italiani del secolo scorso: Piero Pieri, Ernesto Sestan, Federico Chabod. A partire dal 1920 si aggregarono attorno all’ormai anziano studioso un gruppo di giovani ex interventisti democratici (Carlo e Nello Rosselli, Ernesto Rossi, Piero Calamandrei, Nello Traquandi, i fratelli Niccoli, Gino Frontali …), i quali per discutere e approfondire liberamente i problemi d’attualità, diedero vita al Circolo di Cultura, che dal 1923 ebbe sede al numero 27 di Borgo SS. Apostoli. Per le sue posizioni nettamente antifasciste il Circolo fu distrutto dai fascisti il 31 dicembre 1924.