Salvemini con Ernesta Bittanti vedova di Cesare Battisti e con Maritza Bolaffio a Bellamonte (Tn) nel 1949 Dopo varie indecisioni, Salvemini cede alle pressioni dei tanti amici (primo fra tutti Ernesto Rossi), che consideravano il suo contributo ancora fondamentale nel processo di ricostruzione della neonata democrazia, facendo ritorno in Italia alla fine di luglio 1949. In autunno riprese l’insegnamento di storia moderna all’Università di Firenze tenendovi due corsi negli anni accademici 1949-50 e 1950-51. Nonostante fosse sulla soglia degli ottant’anni si rituffò nuovamente nelle battaglie politiche e civili dell’Italia della ricostruzione post-bellica scrivendo articoli su “Il Ponte” di Piero Calamandrei, la “ Critica sociale” del suo vecchio amico Ugo Guido Mondolfo e “Il Mondo” di Mario Pannunzio ed Ernesto Rossi e curando nuove edizioni delle sue opere storiche e politiche.