Mercoledì 13 marzo 2024, alle ore 17.00, la Biblioteca della Fondazione Spadolini Nuova Antologia di Firenze, in via Pian dei Giullari 36/A, ospita la presentazione del volume dedicato al carteggio tra Carlo Ludovico Ragghianti e Ugo La Malfa, a cura di Elisa Bassetto con saggio introduttivo di Roberto Balzani e la prefazione di Paolo Bolpagni, pubblicato dalle Edizioni Fondazione Ragghianti Studi sull’arte. Dopo i saluti e l’introduzione di Cosimo Ceccuti e Paolo Bolpagni, sono in programma gli interventi di Paolo Bagnoli, Andrea Becherucci, Roberto Balzani e Elisa Bassetto.
Il carteggio tra Carlo Ludovico Ragghianti e Amintore Fanfani documenta un legame di amicizia e di collaborazione finora del tutto inesplorato. Le loro personalità, distanti nei punti di partenza, negli itinerari di pensiero e di azione e nelle mete ideali, convergono attorno a una comune professione di fede nella passione civile e nell’esercizio del pensiero critico. Lo scambio epistolare che scaturisce da questo incontro ispira e libera le intuizioni di due menti esuberanti su argomenti di studio, su iniziative politiche e culturali e su bilanci e progetti di grande significato per lo sviluppo del Paese. È un dialogo che accetta la diversità di giudizio e che rispetta la vocazione di entrambi, perché immune, da un lato, dalla politica come milizia di parte o mero esercizio del potere, dall’altro da commistioni o finzioni nell’attività intellettuale. È la testimonianza di un’amicizia sincera, fiorita nel fronte comune della libertà, della giustizia e della difesa del patrimonio artistico e storico.
Amici di una vita, Carlo Ludovico Ragghianti e Ugo La Malfa furono accomunati da un’identica passione per la politica, che ambedue avrebbero fatto coincidere, sulla scia dell’esempio cavouriano, con il concetto stesso di “riforma”. Entrambi esponenti dell’ala liberaldemocratica dell’azionismo, poi confluiti nel PRI all’indomani del turbolento congresso di Roma del febbraio del 1946, le loro strade si sarebbero divise soltanto al principio degli anni Sessanta, in coincidenza con il passaggio di Ragghianti al Partito Socialista, per poi convergere nuovamente in seguito alla “crisi” generata, sul finire del decennio, dall’erompere della contestazione studentesca. Nonostante alcune fisiologiche differenze d’opinione intorno a singoli temi (dalla cosiddetta “legge truffa” al “compromesso storico”), l’inedita corrispondenza conservata nei rispettivi archivi testimonia una consonanza di visione e d’intenti che avrebbe cementato un sodalizio in grado di trascendere sia la cronaca sia le appartenenze partitiche, poiché fondato su una stessa interpretazione in chiave morale del fatto storico, del resto comune ad altri intellettuali della loro generazione. Ma, soprattutto, il carteggio tra Ragghianti e La Malfa consente di ripercorrere, attraverso il punto di vista di due dei suoi massimi protagonisti, la storia italiana della seconda metà del Novecento, dal periodo della ricostruzione alla crisi della “Repubblica dei partiti”, intercettandone cambiamenti, contraddizioni e aspirazioni.
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