Stefano Drei – Venerdì 22 Settembre ore 18.00Auditorium di Palazzo degli Studi, Faenza – via Santa Maria dell’Angelo, 1
Nella relazione finale dell’anno scolastico 1896-97, il preside del Liceo Torricelli di Faenza scriveva: «Non posso fare altro che ringraziare il Ministero come del più bel regalo che abbia fatto a questo Istituto: è un giovanotto egregio che deve far carriera e presto e che ha saputo acquistarsi subito l’affetto e la stima di tutti».
Il preside si chiamava Flaminio del Seppia; diversi anni prima aveva avuto come alunno Gabriele D’Annunzio, tre anni più tardi gli sarebbe capitato un altro alunno celebre, Dino Campana. Il “giovanotto egregio” regalatogli dal ministero era il ventitreenne Gaetano Salvemini, qui alla sua prima esperienza di insegnante liceale.
Salvemini rimase a Faenza per due anni (dal 1896 al 1898) e furono anni «felici»: così li rievocò in vecchiaia. Ma anche dopo il 1898 gli capitò diverse volte di tornare qui per tenere conferenze e anche per soggiornare presso amici. Sono documentati i contatti intrattenuti più o meno lungamente con personaggi faentini (Alfredo Oriani, Pietro Nenni, Giuseppe Donati i più celebri) e anche non faentini, ma incrociati in qualche modo presso la nostra città (da Giovanni Pascoli allo stesso Benito Mussolini).
Faenza quindi ha un debito di riconoscenza verso questo suo illustre ospite; la ricorrenza dei centocinquant’anni dalla nascita di Salvemini, sarà anche un’occasione per fornire qualche contributo in più alla sua conoscenza.